La storia di Picchiotti è profondamente legata alla storia toscana. Parte da Firenze, con la volontà del Granduca Cosimo I dei Medici di sviluppare i traffici di uomini e merci sull’Arno.
Per rendere facilmente navigabili le acque del suo amato fiume, Cosimo I realizzò una grande opera civile: il Canale dei Navicelli che dal 1600 unì Firenze al mare. E Navicelli si chiamavano anche i barchini di vario genere e misura che imbarcavano le merci sul Lungarno e le portavano a Pisa e Livorno.
Fu in quegli anni, in un documento datato 1575, che la famiglia Picchiotti, un nome che echeggia il rumore dell’ascia sul legno, appare per la prima volta negli archivi ducali come dedita alla costruzione navale a Limite sull’Arno.
Da lì prende inizio una tradizione fatta di uomini geniali che hanno guardato al mare con nuovi occhi e hanno creato la moderna industria nautica.
I cantieri Picchiotti per oltre quattro secoli, infatti, hanno segnato la storia della marineria militare, commerciale, da diporto e sportiva. Le navi Picchiotti hanno visto tutte le fasi dello sviluppo tecnologico col passaggio dal legno al ferro, dall’acciaio all’alluminio.
Fino ad arrivare alla più grande, il 103 metri Al Said del 1982, che nacque proprio a Marina di Carrara, nei capannoni dei Nuovi Cantieri Apuania, che oggi sono il nucleo operativo di The Italian Sea Group.
Tra il 2010 ed il 2014 il nome Picchiotti è ritornato sulla scena con tre navi a motore della serie Vitruvius: MY Falco Moscata, ex Exuma, 50m, MY Galileo G 55m e MY Nautilus, ex Grace E, 73 m.
Questa storia, oggi, riprende vita e la nuova rotta di Picchiotti riparte da Marina di Carrara, dai moli di The Italian Sea Group, il gruppo creato da Giovanni Costantino che ha ridisegnato la carta geografica dell’industria nautica mondiale.
Da qua riparte il futuro di questa tradizione centenaria che The Italian Sea Group vuole reinterpretare nei suoi valori stilistici e storici.